Riaprire i Navigli
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A PARIGI STA PER RIAPRIRE LA BIÈVRE, A MILANO 8 KM DI NAVIGLI RESTANO INTERRATI di Alessandro Trocino da Corriere online del 7 febbraio 2022

08 febbraio 2022

Nell'articolo ricordato il ruolo dell’Associazione Riaprire i Navigli.
A Milano c’è un progetto per la riapertura dei Navigli, interrati a partire dal 1929, che giace anch’esso interrato ormai da 10 anni. Il sindaco Beppe Sala si era detto favorevole, aspettando un contributo statale e europeo che arriverebbe anche, ma a fronte di un progetto concreto, che non pare esserci. Eppure Milano è storicamente una città d’acqua (anche nell’onomastica, via Laghetto, Porto di Mare) e una volta i Navigli scorrevano in molte parti della città, a cominciare da via San Marco e via Melchiorre Gioia. Premessa per raccontare di un’altra città che vive una situazione simile e la sta affrontando ben diversamente: Parigi.
Nella capitale francese c’è un fiume, che non è la Senna, che è stato interrato nel 1912. Per secoli la Bièvre si era snodata per la parte meridionale della città, incrociandosi poi con la Senna nel centro di Parigi. Poi sono arrivate la rivoluzione industriale, le concerie, le industrie chimiche. Nel 1899, Le Figaro scriveva: «La Bièvre scorre lenta, oleosa e nera, striata di acidi, punteggiata di pustole schiumose e putride». Qualche anno dopo, la decisione di bloccare le acque alle porte della città e deviarne il corso, coprendolo. Oggi, però, scrive il Time, il fiume ha un nuovo alleato, che in qualche modo deriva anch’esso dalla rivoluzione industriale: il cambiamento climatico.
Succede, infatti, che con il riscaldamento globale la temperatura media di Parigi sia aumentata di 2,3 gradi centigradi rispetto all’era preindustriale. Il calore urbano, con gli edifici e i marciapiedi che assorbono più della vegetazione, fa sì che in città ci sia un rialzo della temperatura di 8 gradi più delle aree circostanti, durante le ondate di calore intenso. Entro la metà del secolo, secondo le previsioni, Parigi potrebbe avere una temperatura simile a quella di Siviglia. Per questo, come spiega il vicesindaco, Dan Lert, bisogna intervenire: «La Bièvre è uno dei pochi grandi strumenti che abbiamo». I fiumi aiutano a raffreddare le aree circostanti perché le particelle d’acqua assorbono il calore dall’aria e poi evaporano, e portano via il calore con loro, abbassando la temperatura del suolo. Anne Hidalgo, la sindaca, ha accettato la proposta di riaprire la Bièvre, come parte del contratto di coalizione con i Verdi.
È in corso uno studio di fattibilità e Lert prevede di completare il primo tratto parigino entro il 2026, con un costo di circa 16 milioni di dollari. La Bièvre non è l’unico fiume urbano ad avere una nuova possibilità di vita nell’era del cambiamento climatico. A maggio, Manchester ha riportato alla luce un tratto del centro del fiume Medlock, seppellito da 50 anni. Le autorità di New York stanno studiando un piano da 130 milioni di dollari per riaprire il Tibbetts Brook del Bronx, per ridurre i rischi di inondazione.
È una chiara inversione di tendenza, visto che i corsi d’acqua (e la natura in generale) sono stato spessi visti come una limitazione alle capacità urbanistiche e di mobilità delle grandi città. E Milano? Un referendum consultivo, dieci anni fa, aveva visto il 94 per cento dei milanesi favorevoli alla riapertura. Alcuni l’hanno vista come una suggestione romantica impraticabile. Ma forse non è proprio così: i costi per far tornare alla luce 8 chilometri di Navigli sarebbero alti, ma i vantaggi, secondo le stime, molto superiori. L’associazione Riaprire i Navigli ricorda che il piano di riapertura era già previsto dal Pgt (piano di governo del territorio) del 2012, fu sostenuto da una campagna del sindaco Sala nel 2016 e poi è sparito dai radar. L’assessore all’Ambiente, la verde Elena Grandi, spiegava al Corriere il 13 dicembre scorso: «Il Piano Aria indica la necessità di riconnettere le acque della Martesana a quelle della Darsena. Bisognerà trovare il modo di finanziare quest’opera che ci permetterà di scoperchiare progressivamente i canali e di renderli navigabili




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