CHE DELUSIONE IL DIBATTITO SUL MODELLO MILANO

05 agosto 2025

Non possiamo non nascondere una certa delusione, nel prendere atto come il dibattito sull’urbanistica a Milano e sul cosiddetto “modello Milano” di cui si è discusso in queste settimane dopo l’intervento della magistratura, su una gestione urbanistica per lo meno irregolare, non sia stato sufficiente per capire che l’alternativa alle grandi volumetrie e ai palazzoni di vetro e cemento, non sono palazzoni un po’ più piccoli, ma è un’altra idea di città, che non cresce in ragione delle altezze e della cementificazione, ma è l’idea di una città vivibile, con un alto livello di qualità ambientale e paesaggistica, fruibile da tutti. E' l’idea di una città orizzontale, contrapposta al delirio della verticalità. E per questo è una città non privatizzata ma pubblica. Quando abbiamo scritto il primo documento: “Riaprire i Navigli per una nuova Milano”, questo intendevamo. Restituire con l’acqua ai milanesi una città diversa, fruibile, vivibile e visibile. L’esatto opposto di un modello costruito sull’idea che la vera ambizione per i milanesi fosse quella di comprarsi, a dei costi ormai improponibili, un appartamento più o meno grande, per avere la propria scatola infilata al ventesimo piuttosto che al trentesimo piano di un grattacielo qualsiasi, in via Melchiorre Gioia o a City Life o a Crescenzago o a Cascina Merlata.

Fin dall’inizio, con la riapertura dei Navigli, e con un programma coerente di ripiantumazione, di valorizzazione e di estensione delle zone verdi, abbiamo pensato sempre ad una città che si perfezionava e si riqualificava nella sua dimensione orizzontale anziché in quella verticale. Questo è il punto!