Riaprire i Navigli
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RIAPRIRE I NAVIGLI - SINTESI DEL PROGETTO

17 aprile 2013

Dopo decenni in cui si parla di riqualificazione dei Navigli esistenti, questo progetto, frutto di alcuni studi elaborati al Politecnico di Milano tra il 2008 e il 2010, propone la riapertura totale dei Navigli che furono interrati tra il 1929 e i primi anni ’60, quamdo cambiò il volto della città storica.
Questi studi preliminari dimostrano che il progetto di riapertura della “fossa interna” è assolutamente fattibile dal punto di vista architettonico, ingegneristico e finanziario, ed è funzionale all’obbiettivo della riqualificazione ambientale della città, della riorganizzazione del sistema dei trasporti e della mobilità urbana, per restituire a Milano il valore tradizionale di “città d’acqua”.
La realizzazione di questo intervento di grande valore paesaggistico e ambientale, capace di restituire fascino all’intera città, ha la funzione di ripristinare il grande sistema idroviario milanese e lombardo, restituendo a questo sistema la funzione di trasporto di persone e merci, e soprattutto di tipo turistico, dal Lago Maggiore e dal Lago di Como al Po verso Venezia e l’Adriatico.
La riapertura dei Navigli, che rappresenta per Milano il segno di una nuova strategia, quella riconducibile all’idea di Milano città principale dell’unica area urbana milanese e lombarda, sarà una straordinaria occasione per riqualificare la città lungo il loro percorso e nelle molte aree adiacenti, nel soprasuolo e nel sottosuolo. Una straordinaria opportunità di investire nella qualità, per la realizzazione di nuove attività economiche e di nuove funzioni.
I Navigli saranno fonte di nuova attrattività internazionale, garantirà il rafforzamento dell’economia del tempo libero e della cultura, sarà occasione di valorizzazione del patrimonio edilizio esistente.
Caratteristiche del progetto
La riapertura dei Navigli, con i dovuti aggiustamenti rispetto alla situazione originaria resi necessari dalle trasformazioni intervenute negli ultimi settant’anni, implica la realizzazione di canale di circa 8 chilometri e mezzo, dalla Cassina de Pom, là dove il Naviglio Martesana si infossa sotto via Melchiorre Gioia, fino alla Darsena, percorrendo quindi tutta Via Melchiorre Gioia, poi via San Marco e quindi prima la cerchia e poi la conca dei Navigli.
I Navigli saranno riaperti seguendo il senso dell’acqua, che entra in Milano provenendo dall’Adda e dall’attuale Naviglio Martesana.
Il primo tratto lungo via Melchiorre Gioia verso via San Marco e via Pontaccio rappresenta una grande opportunità di riqualificazione della città sia nelle di più recente trasformazione, comprese quelle di Garibaldi-Repubblica, sia in quelle dove sono ancora evidenti i segni dei preesistenti Navigli, in via San Marco a valle e a monte della Conca dell’Incoronata.
Da corso di Porta Vittoria a corso di Porta Romana il Naviglio è l’elemento di continuità di grandi funzioni civili della città: la Biblioteca centrale di Palazzo Sormani, il Palazzo di Giustizia, l’Umanitaria, i giardini della Guastalla, l’Università Statale di Via Festa del Perdono, gli edifici storici del Policlinico su via Francesco Sforza, lungo l’attuale Cerchia dei Navigli che potrà essere riservata al traffico dei soli residenti e al passaggio dei mezzi pubblici di superficie.
Il traffico che attualmente usa la Cerchia come circolare interna può essere facilmente trasferito sulla Cerchia dei Bastioni delle Mura Spagnole.
Lungo le vie Francesco Sforza, Santa Sofia e De Amicis il Naviglio, correrà sopra la nuova Linea M4 del metrò e sovrappasserà senza problemi le Linee M1 e M3.
Una parte fondamentale del progetto prevede la progettazione del tratto della Conca del Naviglio, nell’omonima via, come spazio pubblico urbano di riferimento per gli altri spazi e le aree a verde tutt’intorno, compresi i collegamenti pedonali verso l’arena romana fino al Parco delle Basiliche, fino alla Darsena.
La riapertura solleciterà la formazione di nuove zone pedonali che, integrate alle esistenti, comporranno la trama di reti di mobilità alternative all’automobile. Il servizio di trasporto che si effettuerà con battello lungo i Navigli rappresenterà un’integrazione dell’offerta di mobilità.
I vantaggi economici
Il Naviglio sarà fonte di attività economicamente produttive nel settore turistico, nel settore energetico e in altre attività di carattere economico.
La nuova rete dei canali non sarà solo un sistema paesaggistico che trasformerà la qualità della vita urbana, ma anche un complesso manufatto tecnologico che assolverà a numerose utilità collettive, sul versante energetico; idraulico; trasportistico; informatico compresa la realizzazione contestuale di condotti per fibre ottiche ed altre infrastrutture per l’informazione e la comunicazione; termico compresolo sviluppo del teleriscaldamento; utilizzazione del sottosuolo da parcheggi alla gestione dei sistemi di rifornimento e stoccaggio delle merci, asporto rifiuti e materiali di scarto, altre gallerie tecnologiche.
La realizzazione della nuova rete dei Navigli darà luogo a nuove attività economiche, consentite dalla gestione e dall’utilizzo del sistema, importanti perché il reddito ricavabile da queste attività può rappresentare una base aggiuntiva delle quote di project financing. Gestione delle risorse idriche, gestione del tempo libero, della ristorazione e della ricettività, gestione di nuove attività culturali, nuove potenziali attività immobiliare anche con nuove funzioni a servizi.
I costi e la fattibilità finanziaria
L’opera potrà essere realizzata da risorse private da affincare a quelle pubbliche, costruendo un piano di finanziamento articolato. Saranno indagate le possibilità di attivare le seguenti forme di finanziamento: project-financing, finanziamento pubblico a carico dei bilanci comunale e regionale, donazioni di enti e società; donazioni o azionariato popolare, introiti pubblicitari; programmi di finanziamento europei tipo smart cities.
Il consenso pubblico
Anche a seguito del referendum proposito del 2011 che ha visto più di 400000 cittadini milanesi esprimersi favorevolmente alla riapertura dei Navigli, questo progetto eè stato accolto favorevolmente dall’Amministrazione comunale di Milano che l’ha inserito tra le opere realizzabili nel recente Piano di governo del Territorio.
L’attività dell’Associazione “Riaprire i Navigli”.
L’Associazione “Riaprire i Navigli” depositaria di questo progetto e di questa idea organica sta avviando gli studi per la definizione di linee guida preliminari alla realizzazione dell’opera, comprendenti la definizione delle strategie, dei futuri assetti urbanistici e d’uso della città, delle potenziali trasformazioni economiche indotte, della redditività economica e finanziabilità dell’opera, nonché dei costi, dei tempi di realizzazione e delle procedure attuative e delle forme di gestione dell’opera.


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