Riaprire i Navigli
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Il sistema Navigli



Fonte: www.naviglilombardi.it

Il Sistema Navigli è un’area ricompresa tra i fiumi Ticino e Adda di circa 1.800 km2 di superficie, con uno sviluppo di 162 km lineari di canali e di 2,5 milioni di abitanti.
La valenza ambientale del territorio è espressa dalla presenza di 3 Enti Parco (Parco Lombardo della Valle del Ticino; Parco Agricolo Sud Milano; Parco Adda Nord).

Naviglio Grande

Il Naviglio Grande è un canale navigabile che nasce prendendo acqua dal Ticino nei pressi della frazione di Lonate Pozzolo denominata Tornavento e finisce nella Darsena di Porta Ticinese a Milano.
Ha una lunghezza di 49,9 km con un dislivello totale di 34 metri e ha una larghezza variabile intorno ai 20 metri all’incile per poi restringersi intorno ai 15 metri nel tratto da Abbiategrasso a Corsico fino ad arrivare a 12 metri in Milano.
Fu concepito all’epoca sia come canale irriguo che navigabile, funzioni che, abbinate, hanno conferito al Naviglio Grande l’importante ruolo che ha rivestito negli anni.

Anno di nascita: 1177
Navigabile dal: 1272
Lunghezza: 49,9 km
Terre irrigate: 50.000 ha
Inizio: Tornavento (Lonate Pozzolo)
Termine: Darsena Milano

Storia

Il Naviglio Grande è il primo dei canali che formano il Sistema dei Navigli milanesi, il più antico e il più importante. Le sue origini si collocano attorno al 1177 con l'ampliamento di un fossato, poi denominato Ticinello; nel 1209 si arriva a Milano. Successivi interventi ne aumentano la portata e nel 1272 il canale diventa navigabile: un naviglio. Nasce dal Ticino, a Tornavento, una località del comune di Lonate Pozzolo (VA), 23 km a sud di Sesto Calende e procede in direzione sud-est fino a Castelletto, nei pressi di Abbiategrasso, dove piega verso Milano, lasciando alla sua destra il Naviglio di Bereguardo. Ha una lunghezza di 49,9 km, una profondità massima di m 3,80; è privo di conche: fu realizzato grazie alla semplice pendenza del terreno. Termina in Darsena a Milano. Il primo e più grande canale d'Europa collegava la città con il Lago Maggiore e la Svizzera, fu essenziale per trasportare tutto quanto poteva servire per migliorare la qualità di vita dei milanesi, ai quali portava carbone, vini, carni, pesce, legna e persino i marmi utilizzati per la costruzione del Duomo, mentre trasportava al nord ciò che li poteva arricchire: sale, lino, ferro, grano e riso da vendere Oltralpe.

Naviglio Martesana

Il Naviglio della Martesana, completato definitivamente nel 1496 sotto la guida di Ludovico il Moro, scorre da Trezzo sull’Adda a Milano per una lunghezza totale di 38 km. Il percorso affianca l´antica strada romana (l´attuale SS 11 padana superiore) che passava l´Adda con due rami: a Vaprio e a Cassano. L´irrigazione dei terreni situati al di sopra della fascia dei fontanili fu a lungo l´uso prevalente del canale, tanto che in un primo tempo la navigazione era limitata a due giorni alla settimana; contestualmente al miglioramento della struttura agraria grazie all’irrigazione, si produsse in epoca barocca una notevole fioritura di ville signorili, volte a godere della comodità del viaggio sull’acqua e controllare le terre di proprietà. La funzione irrigua della Martesana non ha avuto effetti ordinatori del territorio paragonabili al Naviglio Grande, ma certamente, più del Naviglio Grande, segna il confine netto tra pianura asciutta, a nord, e pianura irrigua, a sud.

Anno di nascita: 1475
Navigabile dal: 1482
Lunghezza: 38 km
Terre irrigate: 25.000 ha
Inizio: Trezzo sull’Adda
Termine: Milano

Storia

Alla costruzione del Naviglio Piccolo, detto poi della Martesana, diede inizio Francesco Sforza nel 1475 per muovere lungo la via "macine, torchi d'olio, filatoi, cartiere". Nasce dall'Adda, in sponda destra, sotto il castello di Trezzo, irriga con oltre 129 bocche quasi 25.000 ettari, arriva a Milano a Cascina de' Pomm e finisce interrato a San Marco. Viene portato a termine in soli tre anni. La città ha così un suo collegamento con l'Adda, il lago di Como e quindi con il Nord Europa. Ludovico il Moro, nel 1497, inaugurò il collegamento con il fossato interno milanese. Le barche che lo navigavano giungevano a Milano in 7 ore e mezza e tornavano a Trezzo in 12, con l'ausilio di due cavalli da traino.

Naviglio Pavese

Il Naviglio Pavese nasce come canale navigabile che univa Milano a Pavia; prende le acque dalla Darsena di Porta Ticinese a Milano e sfocia nel Ticino a Pavia (cosiddetta area del Confluente) seguendo l´andamento della antica ‘via postale’. Ha una lunghezza di 33,1 km e una larghezza di circa 10,8 m sul fondo e 11,8 m a pelo d’acqua. Pur scorrendo a fianco del più vecchio ‘Navigliaccio’, univa sia la funzione irrigua sia quella di via di trasporto.

Anno di nascita: 1359
Lunghezza: 33,1 km
Terre irrigate: 8.000 ha
Inizio: Darsena di Milano
Termine: Pavia (Ticino)

Storia

Il Naviglio Pavese è la realizzazione di un sogno, durato quasi cinque secoli, di un collegamento diretto tra Pavia e Milano. Furono i Visconti, nel 1359, a dare il via ai lavori per la costruzione di un canale inizialmente non navigabile, ma molto utile per mantenere lo splendore del parco del Castello di Pavia dove Gian Galeazzo amava cavalcare. Nella seconda metà del 1500, sotto la dominazione spagnola, viene approvato il progetto di Giuseppe Meda, ma i lavoro sono presto sospesi. Duecento anni più tardi vengono ripresi da Napoleone. Il 16 agosto del 1819 Ranieri, Arciduca d'Austria e Vicerè del Lombardo-Veneto, inaugura il Naviglio Pavese, che dalla Darsena passando per Binasco e Pavia sfocia nel Ticino.

Naviglio di Paderno

Il Naviglio di Paderno è un canale artificiale parallelo al fiume Adda nel comune di Paderno d’Adda a nord-est di Milano.
“Questo Naviglio di Paderno è lungo 2.605 metri; largo 11 sul fondo; l’acqua è sempre tenuta a metri 1,20 d’altezza, colla pendenza di 0.10 almeno, e 0.45 al più ogni mille metri, sicché ha la velocità, per minuto secondo, di metri 0.31 al minimo, e 1,50 al massimo. La pendenza è divisa per metri 26.40 fra i sostegni, e per metri 1.10 fra il declivio del fondo”. (C. Cantù, Grande illustrazione del Lombardo Veneto, Milano, 1857).

Anno di nascita: 1777
Lunghezza: 2,9 km
Inizio: Robbiate
Termine: Cornate d’Adda

Storia

Il Naviglio di Paderno, che come quello di Bereguardo non raggiunge Milano, fu ideato dal genio di Leonardo da Vinci che, all'inizio del '500, fu ospite dei conti Melzi a Vaprio d'Adda. Il più breve tra i Navigli è anche il più complesso, con un salto di quota di 27,5 m superati con la costruzione di sei conche. Doveva finalmente permettere la navigazione tra la città e il Lago di Como, che sarebbe così stato perfettamente collegato alla cerchia interna dei Navigli grazie alla Martesana. Il via ai lavori viene dato dal Re di Francia Francesco I nel 1516, ma l'opera viene portata a compimento quasi tre secoli dopo, sotto Maria Teresa d'Austria, e inaugurata nel 1777.

Naviglio di Bereguardo

l Naviglio di Bereguardo è uno dei canali artificiali, destinati originariamente alla navigazione interna, che sono stati scavati tra il basso Medioevo e il XIX secolo nel Milanese.
Il Naviglio di Bereguardo ha una lunghezza di 18,85 km e una caduta di 24,766 m. E’ un’opera tecnicamente complessa che impegna ben dodici conche su un percorso molto breve. Il dislivello di 24,76 m viene subito smaltito in massima parte (20,67) dalle conche e solo in misura minima (4,10) dalla pendenza. La distanza media tra una conca e la seguente è di 1,7 km.

Anno di nascita: 1420
Lunghezza: 18,85 km
Inizio: Castelletto di Abbiategrasso
Termine: Bereguardo

Storia

Nasce dal Naviglio Grande, a Castelletto di Abbiategrasso e raggiunge il Ticino al ponte di Bereguardo. Già nel 1420 Filippo Maria Visconti, Duca di Milano, diede inizio ai lavori per una via d'acqua che potesse servire da congiunzione tra Pavia e Milano, portando in città le merci che, tramite il Po, arrivavano dall'Adriatico e quindi da Venezia e dall'Oriente, oltre a quelle raccolte lungo il percorso padano: stoffe, spezie, vetri di Murano, ma anche cereali, formaggio e il preziosissimo sale. Dopo l'apertura del Naviglio di Pavia (1819) la difficoltosa navigazione del Bereguiardo cessò e fu relegato a corso d'acqua periferico e destinato all'irrigazione.

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