Risposta a Isabella Bossi Fedrigotti alla lettera del Corriere della Sera del 13 giugno 2015

14 giugno 2015

Risposta a Isabella Bossi Fedrigotti alla lettera del 13 giugno 2015
"Sarebbe interessante che Isabella Bossi Fedrigotti spiegasse perché non considera necessario riaprire la fossa interna dei Navigli, che ricollegherebbe l'intero complesso sistema idroviario della Regione Lombardia, mentre considera "molto necessario" il ripristino della Darsena che -pur gradevole- non ha altra funzione se non l'abbellimento di quel luogo.
Tutte le città dotate di canali li hanno mantenuti e quelle che li hanno coperti li riaprono (si veda Madrid con il Manzanarre e Tokio) traendo da questo cospicui vantaggi per l'ambiente ed il turismo, anche monetari.
Nessuno pensa a riportare in vita i paesaggi delle vecchie cartoline, ma a costruire nuovo e migliore paesaggio per una città più moderna e più "sostenibile". Nessuna città può prosperare senza avere la visione di un suo futuro migliore.
Ma noi -sempre provinciali- siamo ancora attaccati al modernismo mussoliniano e non ci rendiamo conto di quel che succede nel mondo.
Quanto al costo, il valore delle opere è di 180-200 milioni circa, il resto si aggiunge pensando di realizzare il tutto come opera pubblica tradizionale, ma non è detto che sia la strada né giusta né obbligata. I Navigli saranno enormemente redditizi ed il capitale privato potrebbe essere coinvolto ridimensionando anche i costi di base. Il fatto poi che la signora Fedrigotti ci dica che ha votato per i referendum del 2011 ma non si ricorda come, non è certamente una buona uscita."